Il collettivo cinefili della Mandragola è lieto di presentare la sezione di gennaio:
Volonté XL 


Le quattro giornate di Napoli

di Nanni Loy, 1962


Il film racconta l'insurrezione di Napoli scoppiata il 27 settembre 1943. L'8 settembre dopo l'armistizio e la fuga dei generali che avrebbero dovuto difendere Napoli  l'esercito italiano è incapace di difendere la popolazione e la città che è occupata dai tedeschi. La popolazione provata da 3 anni di guerra e bombardamenti (25.000 morti) insorge contro l'occupante e in 4 giorni sconfigge in autonomia l'armata tedesca costringendola alla fuga prima dell'arrivo delle truppe alleate. Il film è dedicato al dodicenne Gennaro Capuozzo, medaglia d'oro al valore militare, caduto durante le giornate d'insurrezione.




Ogro
Gillo Pontecorvo, 1979


Il film è tratto dal racconto di Eva Forest “Operaciòn Ogro” che intervistò nel 1976 gli uomini dell'E.T.A. autori dell'attentato. Nel il 20 dicembre del 1973 l'organizzazione basca uccise in uno spettacolare attentato Luis Carrero Blanco capo del governo Franchista e probabile successore del dittatore che sarebbe morto di lì a due anni. Il film è una precisa ricostruzione della preparazione e dell'esecuzione di Blanco ed è uno dei rari capolavori diretti da Pontecorvo. All'uscita fu accolto in maniera contrastante dato che uscì qualche mese dopo il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro  e c'era chi lo interpretò come un appoggio tacito all'azione delle Brigate Rosse.



La Classe Operaia va in Paradiso
Elio Petri, 1971


La classe operai va in paradiso è un ritratto vero e proprio delle varie dimensioni dell’alienazione nella vita di un operaio. Il film di Petri riesce a descrivere in maniera realistica il rapporto fra uomo e macchina, che non si ferma in fabbrica, ma continua nella vita personale come se la macchina con cui si deve misurare l’operaio tutti i giorni in fabbrica non fosse altro che l’estensione tangibile della macchina sociale nella quale l’uomo schiavo del lavoro salariato si trova incastrato ogni giorno. Un film che racconta le miserie dello sfruttamento in maniera davvero completa e originale.    



Uomini Contro
Francesco Rosi, 1970


Il film è trae ispirazione dal celebre romanzo di E. Lussu “Un anno sull’altipiano”. Si tratta di una critica lucida e senza mediazioni alla guerra e agli inutili massacri che essa comporta. Volonté interpreta un tenente convinto socialista che aspetta il momento opportuno per incitare i soldati alla diserzione per smettere di combattere la guerra fra popoli e iniziare quella fra le classi. Il film fu osteggiato da molti ambienti istituzionali all’uscita, la più celebre critica che ricorda anche il regista fu quella del generale dei carabinieri De Lorenzo, il golpista del Piano Solo.





Quien sabe?
Damiani, 1966



Il più politico dei western di Volonté. La storia narra le vicende di una banda di ribelli/rapinatori che rubano le armi all’esercito per poi rivenderle ai rivoluzionari del generale Elias. Molti sono nella banda solo per guadagno personale, solo il fratello di El Chunco/ Volontè, un prete rivoluzionario, combatte esclusivamente per la causa. Dopo l’incontro con il modo di pensare di un americano esclusivamente interessato al denaro e alla bella vita El Chunco si renderà conto che l’unica cosa sensata da comprare è la dinamite.
Il film si pone a metà tra gli spaghetti western di Sergio Leone e i cosiddetti zapata western, cioè quei film (come Giù la Testa o Vamos a Matar Companeros) che raccontano attraverso il genere western le vicende della rivoluzione messicana del 1910.

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